IO MI SONO SCOCCIATO
Il sessismo è un problema molto serio e spesso tragico.
Ma vorrei metterne in evidenza anche un lato che trovo piuttosto ridicolo.
Qualche giorno fa era l’anniversario della morte di Che Guevara e in un programma di rievocazione erano stati invitati alcuni storici, appartenenti ai due sessi almeno attualmente maggioritari sulla terra: c’erano infatti due donne, che chiameremo Augusta e Beatrice, e due uomini, Antonio e Bernardo.
A un certo punto, Antonio ha affermato che, se Che Guevara fosse stato meno bello, non sarebbe diventato un mito.
Beatrice ha sorriso in modo che a me è sembrato simpatico: come dire, sì, ci può anche stare, ma non mi pare l’unico elemento, e neppure il più importante.
Augusta, invece, ha corrugato le sopracciglia e ha accusato Antonio di sessismo:
«Tu, insomma, credi che le donne non siano in grado di andare oltre un superficiale apprezzamento estetico. Anche tu, insomma, come tutti gli uomini, ritieni che le donne siano delle cretine».
Antonio è rimasto prima un po’ interdetto, ma poi stava per balzare al contrattacco quando è stato preceduto da Bernardo.
«Ma no, Augusta, non credo che Antonio volesse dare un giudizio negativo sulle donne! Anche i maschi sono stati affascinati dal Che. È una questione diversa: tutti, maschi e femmine, subiamo il fascino delle persone belle».
Augusta. «Ah, allora ti ci metti anche tu, eh? Eh, del resto, la solidarietà tra maschi è ben nota e perniciosa!»
Antonio. «Ma che solidarietà e solidarietà. Sei tu che, come tutte le donne, fai sempre di tutta l’erba un fascio!»
Augusta. «Ah, eccoti qua. La solita generalizzazione: a voi uomini piace riempirvi la bocca con questo ‘tutte le donne’… e invece ti informo che ogni donna è diversa dalle altre.»
Antonio. «Ah, be’, se è per questo, guarda che tu sei diversissima! Ah ah! E poi sei stata tu a cominciare con il ‘tutti gli uomini pensate che le donne siano delle cretine’.»
Augusta. «Non l’ho detto.»
Antonio. «Come non l’hai detto? L’hai detto. Ci sono qui un sacco di testimoni.»
Allora Augusta guarda Beatrice che fa un sorrisetto come dire: «Eh, mi sa che l’hai detto».
Augusta. «E allora ho sbagliato. Infatti non sono tutti gli uomini, ma sei solo tu l’idiota che lo pensa.»
Antonio. «Mi hai dato dell’idiota?»
Augusta. «Non te l’ho dato. Lo sei.»
Antonio si alza di scatto. Bernardo scatta a sua volta, e lo abbraccia tentando di fermarlo qualsiasi cosa voglia fare, anche perché Augusta è pronta a dargli il fatto suo.
Il conduttore, a sua volta, che fino a quel momento era rimasto come basito, senza sapere come comportarsi dice qualcosa di insensato tipo, «Ma no, cari amici, non scaldiamoci», che non fa altro che eccitare ulteriormente gli animi di Antonio e Augusta che, stavolta, coalizzati se la prendono con lui.
A quel punto, mentre il cameraman (o la camerawoman) stringe (divertendosi un mondo, secondo me) sui due contendenti e quel poveretto di un conduttore, Beatrice e Bernardo scompaiono dallo studio.
Non è dato sapere che cosa ne sia stato di loro due.
A me piace pensare che, da persone equilibrate come mi sono sembrate, se ne siano andate a prendere un caffè da qualche parte, facendosi anche qualche sana risata.
E poi, magari, dato che si chiamavano B & B mi faccio il mio romance e spero siano finiti felicemente in un B&B.
È un pensiero da maschio?
Be’ lo sono.
È che mi sono sembrate belle persone.
Proprio come il Che.
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