IO NON CI STO: CONTRO LA PUBBLICITÀ SESSISTA
di Alle Bonicalzi, fotografa, copywriter e socia WiWs
«Se il tuo prodotto fosse buono, non avresti bisogno del sessismo per venderlo» è un famoso motto. Arguto, ma non per forza vero.
Tant’è che un’altrettanto famosa regola del marketing recita: Sex sells, «il sesso vende».
Grazie anche alle nuove tecnologie portatili e alle piattaforme social, oggi viviamo letteralmente immersi nella comunicazione e prepotentemente esposti alla pubblicità: quella branca della comunicazione preposta all’utilizzo immagini e messaggi al fine di vendere merci (e ideologie, visioni del mondo).
Tra le tecniche di vendita utilizzate alcune sono più aggressive di altre e possono sfociare nell’offesa e nell’umiliazione di intere categorie di soggetti, contribuendo – di fatto – a veicolare contenuti discriminatori (razzisti, xenofobi, sessisti, paternalisti).
Nonostante l’istituzione di codici di autoregolamentazione, di norme etiche e di decaloghi contro la comunicazione irrispettosa – e quindi violenta – ci troviamo spesso di fronte a immagini e messaggi pubblicitari aggressivi, a volte lesivi della dignità delle persone, nella maggior parte dei casi delle donne.
La seduzione, la mercificazione del corpo, l’uso del nudo, la subordinazione e i giochi di ruolo stereotipati sono alcuni esempi di strategie comunicative borderline che possono degenerare e veicolare contenuti sessisti.
Che fare?
Anzitutto interrogarsi sui contenuti comunicativi cui siamo esposti e imparare a decodificarli per ciò che sono. È importante farlo e insegnare ad altri a farlo: ai nostri figli e alle nostre figlie in primis.
All’indignazione, quindi, deve seguire l’azione: segnalando contenuti inappropriati alle autorità competenti, boicottando le aziende responsabili di tale comunicazione illecita, educandoci nei fatti alle pari opportunità, smascherando stereotipi e pregiudizi.
DIRE, FARE, PENSARE…
Trattandosi di comunicazione, il linguaggio è un ottimo punto di partenza, sempre: utilizzare correttamente le parole, chiamare le cose con il loro nome e articolare la differenza, valorizzandola, significa agire efficacemente anche sul pensiero e, dunque, sulla produzione di cultura.
Per questo noi WiW abbiamo deciso di creare questa campagna e di corredarla di uno strumento un po’ particolare: più di un banner, non solo un adesivo, quasi un proclama… questo nastro adesivo è un invito alla riflessione e all’azione.
L’idea, nata per provocazione su FB (in reazione a una clamorosa collezione di pubblicità sessiste nostrane), si è nutrita di un brainstorming tra i soci e le socie che ha portato a scegliere due slogan: «Io non ci sto» e «Sessista?»
Io non ci sto è diventato il titolo di questa pagina che si apre con questa campagna e si presta ad accoglierne altre in futuro. Sottolinea, nella sua assertività, una doppia presa di posizione: attesta il rifiuto, da parte di ciascuna persona, di essere usata; e dichiara l’impossibilità di accettare una comunicazione mercificante.
Perché Sessista? Dal momento che, in questo caso, la comunicazione e la mercificazione riguardano specificamente la tematica sessista, abbiamo scelto questa stessa parola per re-agire e abbiamo scelto di utilizzarla in senso interrogativo (inquisitorio?!). Lo scopo primo della nostra azione infatti non è giudicare, affermare o imporre (tutti verbi con implicazioni aggressive), bensì spronare alla riflessione e alla decisione, ossia promuovere una presa di coscienza personale.
Per noi, infatti, non è tanto importante pensarla tutte e tutti allo stesso modo. È importante pensare!
… E SCOCCIARE!
E allora portiamoci appresso questo nastro adesivo, osserviamo e traduciamo i messaggi e le immagini che ci vengono proposti dai cartelloni pubblicitari, dai volantini, dalla televisione e da internet, consideriamone il portato intrinseco e, qualora ci sembrasse discriminatorio nei confronti di uomini e donne, marchiamo tali messaggi affinché il dibattito diventi pubblico e l’indignazione, fattasi azione, costruisca cultura.
Nuova, equa, libera.
Fertile.
Il nastro adesivo WiWs – Sessista? è stato presentato sabato 24 settembre 2016, presso il Chiostrino Artificio di Piazzolo Terragni 4 (Como), nel corso della manifestazione Creatività: sostantivo femminile, è tuttora possibile acquistarlo per sostenere le attività socio-culturali dell’associazione.
Progettazione e grafica: www.allegropanico.com
Qui il test per riconoscere una comunicazione sessista
Qui la presentazione della campagna #IoNonCiSto
Leggi le storie di chi si è scocciata e scocciato con noi.