8 marzo 2022: ha ancora senso, oggi, celebrare la Giornata Internazionale della Donna?
Noi siamo convinte di sì, crediamo sia ancora necessario celebrare l’8 marzo, perché il virus del patriarcato e il mito dell’uomo forte, padre-padrone, è più che mai radicato, vivo e, purtroppo, duro a morire. Qui il ricordo di Anna Politkovskaja, contro la guerra Russo-Ucraina in corso e contro ogni guerra. Tramite spazi al femminile (anche via radio!).
DONNE PER UN FUTURO DIVERSO
A quasi quattro anni esatti di distanza, non possiamo non ricordare la nostra lettera aperta in risposta alle affermazioni gravissime che erano state pronunciate nel marzo 2018 dall’allora assessora al Turismo della città di Como, all’indomani delle elezioni presidenziali in Russia*.
Ci domandiamo come sia possibile che una persona e – a maggior ragione – una donna, che ricopre un’importante carica pubblica, possa rilasciare dichiarazioni come «Lo spoglio elettorale in Russia è innovativo e veloce […] Garantisce totale trasparenza e dimostra come la Russia sia un grande Paese».
Totale trasparenza? Ma stiamo scherzando? E le intimidazioni perpetrate da anni sulla stampa e sugli avversari politici? E tutte le voci controcorrente che sono state fatte sparire – uccise – in questi anni?
Un nome su tutti […] Anna Politkovskaja, lei sì, davvero “la giornalista di tutti, della gente comune”.
Certo, del senno di poi sono piene le fosse, ma… ammettiamolo, abbiamo chiuso gli occhi, abbiamo fatto finta di non vedere, di non sapere come stavano davvero le cose e abbiamo proseguito come nulla fosse, a fare affari con la Russia (certo, la nostra dipendenza energetica è una pistola puntata alla tempia), a vendere ville sul lago agli oligarchi russi, permettendo concessioni allo scempio territoriale e paesaggistico e ad arrivare, perfino, a tessere lodi sperticate a un dittatore, che, sin dai tempi della sua appartenenza al KGB non ha mai esitato a macchiarsi mani e coscienza di sangue.
Tacere, ora, come allora, è essere complici.
NEL NOME DI ANNA POLITKOVSKAJA
Ed è per questo che oggi 8 marzo 2022, in questa giornata dedicata alle donne, vogliamo ricordarne una davvero straordinaria: Anna Politkovskaja.
Chi era Anna Politkovskaja?
Anna Politkovskaja era una grande giornalista e scrittrice russa che ha pagato con la vita la propria missione di testimone e di narratrice del suo tempo. Il suo impegno per i diritti umani, i suoi reportage dalla Cecenia e la sua opposizione al presidente della federazione Russa Vladimir Putin l’hanno sempre accompagnata nella vita e nel suo lavoro di giornalista. Sicari l’hanno attesa un sabato d’ottobre sotto casa, mentre rientrava con le borse della spesa, e l’hanno freddata con quattro colpi di pistola.
Era il 7 ottobre 2006, compleanno di Vladimir Putin.
E oggi, martedì 8 marzo 2022, ci piace ricordarla ancora una volta così, con queste parole tratte dal suo libro Per questo:
Ho scritto ciò di cui sono stata testimone. E basta. Sorvolo espressamente sulle altre ‘gioie’ della strada che mi sono scelta. Il veleno nel tè. Gli arresti. Le lettere minatorie. Le minacce via internet e le telefonate in cui mi avvertono che mi faranno fuori. Quisquilie. L’importante è avere l’opportunità di fare qualcosa di necessario. Descrivere la vita, parlare con chi ogni giorno viene a cercarmi in redazione e che non saprebbe a chi altri rivolgersi.
PER UNO ‘SPAZIO AL FEMMINILE‘
Per questo vogliamo condividere con tutte e tutti voi questo pensiero di Anna, affinché ci sia di ispirazione per “fare qualcosa di necessario”, per fare ciò che è necessario ora.
E oggi più che mai la questione di genere è necessaria, è una indiscutibile priorità se desideriamo una società accogliente, solidale e rispettosa delle differenze (non solo di genere).
Anche via radio
Ancora per questo abbiamo dedicato la puntata di marzo della nostra rubrica radiofonica Spazio al Femminile, che va in onda in podcast ogni secondo mercoledì del mese su CiaoComoRadio, alle voci delle donne, in particolare alle voci di quelle donne che si sono esposte in prima persona e che hanno pensato, desiderato e dato vita alla Women in White-Society e/o che hanno partecipato in modo attivo e splendido alla vita della associazione e del gruppo e che ora desidero ringraziare di cuore:
Veronica Cortinovis, psicologa-psicoterapeuta, co-fondatrice delle WiWs
Agnes Duerrschnabel, artista-ceramista facente parte del Consiglio Direttivo WiWs
Claudia Fontana, attrice e regista, impegnata sul fronte del teatro civile e delle tematiche di genere
Alle Bonicalzi, filosofa e fotografa, ideatrice della campagna WiWs: Noi ci siamo scocciate
Celeste Grossi, giornalista, già consigliera comunale del Comune di Como, facente parte del Consiglio Direttivo Arci Como e delle Donne in Nero di Como.
E, last but not least, c’è con noi anche… Anna, Anna Politkovskaja, che continua a splendere e a illuminarci la strada con le sue parole.
QUI, dal 9 marzo, potete ascoltare il podcast.
Insieme, tutte, tutti e tuttu, se lo vogliamo e se siamo dispost* a farlo,
possiamo fare la differenza.
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* L’assessora in questione, che non citiamo per nome e cognome per una sorta di residua solidarietà femminile (seppur messa a dura prova) e per non infierire su uno smacco politico e intellettuale di tale portata ー ma che invitiamo già da ora a un confronto aperto, se lo vorrà ー ha definito Vladimir Putin «intelligente, raffinato, amato da tutti».
Per la cronaca: le elezioni vedevano correre alla presidenza tre candidati:
Vladimir Putin (Russia Unita), Pavel Grudinin (Partito Comunista della Federazione Russa) e Vladimir Zhirinovsky (Partito Liberal-Democratico di Russia).
Come tutte e tutti poi scoprimmo, le elezioni furono vinte da Vladimir Putin con il 77,69% dei voti (56.430.712 schede a suo favore), contro l’11,77% di Grudinin (8.659.206 schede a suo favore) e il 5,65% di Zhirinovsky (4.154.895 schede).
Oggi ne paghiamo le terribili conseguenze.