Care socie e cari soci, care amiche e cari simpatizzanti che in questi anni ci avete seguito, sostenuto e avete partecipato alle nostre attività,
come avrete letto nel testo della convocazione ufficiale per l’assemblea straordinaria del prossimo 7 dicembre, il Consiglio Direttivo della Women in White – Society proporrà che, da quella data, WiWs cessi di essere un’associazione di promozione sociale (APS) iscritta all’albo ufficiale delle APS per tornare ad essere quello che era in principio, ossia un gruppo di persone con un obiettivo comune: fare rete e promuovere il pensiero e la cultura femminile nella società e combattere le gabbie di genere.
Il ginepraio burocratico
La nuova Legge del Terzo settore (Legge 6 giugno 2016, n. 106) obbliga infatti tutte le associazioni di varia natura a redigere un nuovo statuto e a depositarlo nuovamente presso gli uffici preposti, cosa assai onerosa a livello economico per noi (e per tutte quelle piccole associazioni che si basano sulle quote delle tessere di chi si associa e che non godono di alcuna sovvenzione da parte di privati e/o enti pubblici).
In questi anni WiWs si è sempre adoperata per essere in possesso di tutti i requisiti necessari per potersi avvalere sia di fondi statali, provinciali, comunali e anche del 5×1000. Ma non ne ha mai tratto vantaggio, anzi, la burocrazia per ottenere e mantenere tali requisiti ha reso tutto questo molto faticoso e impegnativo.
Il valore e il costo del volontariato
Noi tutte siamo volontarie, lavoriamo gratis nelle ore e nel tempo di vita che ritagliamo da esistenze complicate, piene di impegni lavorativi e familiari.
Non abbiamo bisogno di ulteriori pesantezze e ostacoli sul nostro cammino.
Ne abbiamo già a sufficienza.
C’è chi continua a dire che la nuova Legge sul terzo settore (peraltro già prorogata per ben due anni di fila) metterà ordine nel caos delle associazioni.
Noi affermiamo che tale legge farà − e ha già fatto − chiudere tantissime piccole associazioni come la nostra, per le quali anche poche centinaia di euro per una nuova registrazione rappresentano un grande sacrificio.
Noi non abbiamo a disposizione questi soldi e non vogliamo nemmeno trovarli, perché ci rifiutiamo di sottostare a tale ennesimo balzello e cavillo statale.
Libere di non sottostare…
E non esitiamo a dire che tale provvedimento ci appare una manovra maldestra di controllo della vita culturale e sociale di un Paese che è ben lontano dalla valorizzazione delle risorse locali attive sul territorio e che sembra andare nella direzione opposta.
Noi del Consiglio Direttivo WiWs esortiamo quindi tutte le socie e tutti i soci a votare per lo scioglimento dell’associazione al fine di sottrarci a questo sistema di controllo e di vessazione da parte di una Legislazione ostile e poco sensibile.
… determinate a continuare a fare
WiWs proseguirà comunque risoluta e appassionata nel pensiero e nell’azione che l’ha sempre contraddistinta e accompagnata in questi anni di vita associativa.
Gli obiettivi sono e rimangono quelli di sempre: fare rete tra donne e tra uomini sensibili alla battaglia di civiltà per una società più accogliente e rispettosa delle differenze (e quelle di genere sono solo un tassello) e promuovere la cultura e il pensiero femminile in tutte le sue forme.
Ci seguite?
Noi andiamo avanti, con la stessa voglia di fare e con lo stesso entusiasmo di sempre.
Insieme possiamo davvero fare la differenza.
Grazie per l’attenzione; ci auguriamo di vedervi numerose e numerosi in occasione della nostra assemblea straordinaria.
Paola Minussi, Presidente WiWs
con tutto il Consiglio Direttivo e le socie attive