IO MI SONO SCOCCIATA
«Serve una mano per spostare quella damigiana? È pesante…»
«Tesoro ma stai scherzando? Lascia stare va, che ti fai male, non hai neanche l’idea. Le donne non devono spostar pesi, meglio quando guardano, sorridono e non rompono i coglioni.» «La donna è un fiore che si deve far guardare – interviene un altro – meglio se sta zitta.»
Questo è un fatto vero, impresso nella mia memoria. Tutto per aver offerto aiuto. Un aiuto che ero perfettamente in grado di dare.
…
Sono femmina e mi sono scocciata di essere definita ‘il sesso debole’.
Io sono potentissima.
Sono figlia di Medea, di Circe, di Calliope e di Teti, conosco i segreti della vita, perché il ciclo del mio corpo è il ciclo millenario del cosmo, della natura e delle sue stagioni.
La mia sessualità è sacra e mi sono scocciata di vedere il mio corpo accanto a moto, trapani e oggetti da vendere, umiliato e svuotato del suo valore.
Mi sono scocciata di essere definita ‘troia’ quando mi si vuol ferire: il mio sguardo amorevole, il mio corpo, la mia passione non sono per chiunque li voglia, non sono in vendita e neppure sono gratuiti.
Offenderli e carpirli è commettere un sacrilegio.
Io sono portatrice e generatrice di vita, di idee, di progetti, di trasformazioni e mi sono scocciata di essere frammentata in categorie che non restituiscano la complessità e la vitalità della mia esistenza.
Mi sono scocciata di quel maschile che non è in grado di sostenere il mio sguardo e mi evita, prova a farmi credere di essere inferiore o inadeguata per salvare se stesso.
Onoro il maschile che cammina al mio fianco, certo della sua esistenza e della sua libertà, certo della mia esistenza e della mia libertà.
Mi sono scocciata del femminile che recita la debolezza e il compiacimento. Perché so sostenere e abbracciare la fragilità, detesto il capriccio e la manipolazione.
Io sono Elisa e il mio nome – nel linguaggio dei numeri – significa ‘ripulita dal superfluo, intera’.
Io sono intera, unica, e mi sono scocciata di chi mi vuole divisa, debole.
Ora è il tempo della grazia e della forza.
Di tutto ciò che è vincente perché maschilizzato, di tutto ciò che spaccia la stucchevolezza per femminilità, mi sono scocciata.
Di chi mi chiama donna mi sono scocciata. ‘Donna’ porta con sé mille sovrastrutture.
Sono una femmina, la mia esistenza è antica, la mia forza si rinnova ogni giorno.
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